giovedì 16 ottobre 2014

Per ricordare l'amico Manfred Marktel


In occasione della serata che ho organizzato con la Lega Navale di Trento e l'editore il FRANGENTE, per ricordare l'amico e navigatore solitario Manfred Marktel che è partito il 19 Aprile scorso per la sua ultima navigazione, è stata presentata la seconda edizione del suo libro:



Il libro lo si può acquistare online qui:


I proventi della vendita, per volontà dell'Editore e desiderio espresso da Manfred, saranno devoluti al:




Qui il video presentato che ho montato con materiale di Manfred e mio:




Prima della proiezione del video, ho brevemente presentato il libro appena pubblicato, a tempo di record, per poterlo avere per questa serata:


Sono arrivati 600 anni prima di me – Viaggio in Atlantico di un navigatore solitario.

Verso la fine, quando è già rientrato in Mediterraneo, Manfred Marktel scrive:

Mi ricordo anche di un capitolo letto in un libro di Ray Bradbury

Ognuno deve lasciare qualcosa dietro quando muore, un libro, un giardino, o un muro o un paio di scarpe cucito con le proprie mani...

In questo momento lascerei ben poco, la scia della barca che avanza a fatica in un mare piatto e oleoso....”

E Manfred, in questo senso, aveva ragione, infatti, tutti sappiamo quanto sia labile la scia lasciata da una barca, che si chiude e in breve scompare dietro di essa.

Ray Bradbury, aggiunge anche:

Qualche cosa che insomma la nostra mano abbia toccato, in modo che quando la gente guarderà l'albero o il fiore che abbiamo piantato (o il libro che abbiamo scritto, aggiungo io) noi si sia là.

Manfred era sempre stato molto sensibile a quest'argomento, ne parlammo ancora in una delle nostre ultime conversazioni.
Ebbene Manfred ha di certo lasciato molto dietro di se, e non parlo solo del suo sito in cui a tanti fans ha trasmesso la propria passione; i siti web stanno, infatti, in una nuvola che come tale è soggetta a disperdersi per un più forte colpo di vento, un libro invece è un segno tangibile e duraturo che contiene di sicuro l'anima del suo autore.
Manfred teneva molto all'edizione con una casa editrice prestigiosa come il Frangente, di questo suo libro, che aveva già pubblicato nel 2005, ma in forma privata, quindi con scarsa distribuzione e incisività.
Ora Sono arrivati 600 anni prima di me s'affianca al ben noto Maus - in solitario sulle acque antariche della South Georgia”
Se il primo libro pubblicato da Manfred con il Frangente, è, se possiamo così definirlo, una narrazione “eroica”, descrive, infatti, una navigazione estrema raccontata, però da Manfred con la sua consueta semplicità, in quest'ultimo pubblicato la descrizione della quotidianeità dei gesti della sua navigazione in solitario, sembra ancor di più dire che chiunque avrebbe la possibilità di fare le medesime cose, solo che avesse la forza motrice del sogno, unita alla consapevolezza che occorre sempre essere ben preparati e coscienti dei propri limiti.
Nel breve video che ho preparato, utilizzando materiale di Manfred, e in parte mio, ho addolcito, le sequenze della sua navigazione verso la South Georgia, con altre immagini più tranquille che lo descrivono.
Purtroppo la qualità delle riprese non è eccezionale, vuoi per i mezzi che usava allora Manfred, in seguito acquistò una videocamera più sofisticata, vuoi per l'obbiettiva difficoltà delle riprese stesse, anche la voce di Manfred è spesso sommersa dall'urlo del vento dei 50 urlanti, ho pensato di rimediare con dei fermo immagine in cui con la mia voce anticipo le parole di Manfred.
Tra l'altro fu proprio in occasione di quella navigazione di Manfred, che Silvia e io, entrammo la prima volta in contatto con lui via radio, mentre attraversavamo verso il Brasile, e proprio quando eravamo infastiditi da una serie di violenti e bagnati groppi lungo la costa brasiliana, restammo in ansia, assieme ad altre persone in diversi luoghi del globo, quando pere 24 ore perdemmo il contatto con Maus, impegnato in una vera burrasca a 50 gradi di latitudine sud.
E tutti, a partire dalla moglie Piera in Italia, a Rafael il radioamatore che ci seguiva dalle Canarie, ad amici che lo aspettavano a Salvador de Bahia e a d altri naviganti della ruota, tirammo un grande sospiro di sollievo, quando al fine udimmo ancora la sua voce trasportata dall'etere.


Alla serata, hanno partecipato l'editore e navigatore Antonio Penati e Andrea Pestarini, grande navigatore oceanico, che con il loro interventi mi hanno affiancato e reso ancor più interessante la serata.

Un ringraziamento particolare al numeroso pubblico, attento e sensibile che ci ha permesso di raccogliere una cifra importante da devolvere al Comitato Ricerca Contro le Leucemie.