Rientrati
dopo più
di
sei mesi alla base in Italia, riprendo la pubblicazione sul blog, che
durante il viaggio avevo abbandonato, preferendo la comunicazione più
snella
sulla mia pagina di Facebook:
Questa volta, contrariamente alle nostre abitudini, il Jonathan ha in
parte ripercorso rotte già
note;
partendo da Cartagena de Indias siamo ritornati alle San Blas, per un
doveroso approfondimento, dopo il rapido passaggio della precedente
stagione.
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Velieri d'epoca nella rada di Cartagena de Indias |
Molto
inusuale è stato però il ritornare sul Río Dulce, in realtà in
questi undici anni di viaggio ho sempre cercato di concludere in un
luogo differente; ripassammo in Brasile solo per ritornare
dall'Argentina
a Trinidad,
ma non fu una conclusione di una parte del viaggio, bensì un momento
del viaggio stesso. Concludere in un posto in cui eravamo già stati
mi era sempre sembrato una sorta di “cortocircuito” che
interrompeva il divenire lineare del viaggio.
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La valente lancia di Sten e Cora lascia Guanaha di conserva al Jonathan. |
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Livingston, sulla foce del Río Dulce, un misto di etnie i Garufana e i Maya |
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Lungo il Canyon del Río Dulce |
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La laguna Duarte, primo ancoraggio dopo la foce |
Il
ritorno sul Río Dulce è stato favorito da una nuova possibilità di
mettere la barca a terra al Marina
Nanajuana, e dalla necessità di rivedere il sartiame del Jonathan, cosa facile
da fare sul Río Dulce, per di più nella bella cornice della LagunaDuarte.
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La barca di Shirley, dal Río della Plata al Río Dulce |
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Sten e Cora in una delle loro superbe performance, al Marina Nanajuana. |
La
scelta ci è costata una navigazione di bolina piuttosto impegnativa
fino a girare l'angolo del Cabo Gracias a Dios, ma anche dei
bellissimi re-incontri con Sten e Cora a Guanaha e con Sherley
sul Río Dulce, ulteriore conferma che gli incontri umani sono sempre
la parte più viva e interessante di qualsiasi viaggio!
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il Jonathan, ci aspetta nel nuovo marina a secco di Nanajuana |