domenica 2 ottobre 2016

Il PORTO DI BUENOS AIRES

Con un salto più a Sud, proseguo la pubblicazione delle schede del Portolano tratte dal mio libro "Il Portolano Raccontato. In Fuga da Buenos Aires a Trinidad", edito nel 2012 da il Frangente e ora esaurito. e sostituito da:


Queste schede, ormai piuttosto datate e obsolete, vanno considerate solo come un indicazione di massima per chi volesse avventurarsi fino a qui, e so già che saranno pochissimi, o per chi ama avere informazioni su questi luoghi.
Buon approdo "virtuale" a Buenos Aires!


Buenos Aires
34°35’39S – 058°20’57W
Ultima visita nel 2009.

Buenos Aires offre diverse possibilità di ormeggio ai moderni girovaghi degli oceani.
La nautica da diporto e la vela in particolare sono di fatto molto diffusi. Nell’area di Buenos Aires si calcola che vi siano circa settantamila barche di cui la maggior parte a vela! Esistono però pochi marina, ma abbondano i club privati, che oltre ad offrire l’ormeggio, sono dei veri punti di aggregazione sociale.
La maggior parte dei club è situata lungo il Río Lujan (34°26’80S – 058°30’30W) e nella sua parte alta che è il Delta del Tigre. Molti meno sono quelli situati all’interno del perimetro della capital federal.
L’accoglienza offerta dai vari club non è omogenea, poiché dipende dalle decisioni del Consiglio Direttivo dei soci e pertanto può cambiare con molta facilità al mutare del consiglio stesso o all’elezione di un nuovo presidente.


Buenos Aires vista dal largo de il Rio de la Plata

Per fare un esempio: quando arrivammo a Buenos Aires, vicino al Centro Naval de Nuñez, dove trovammo una splendida ospitalità, vi era il Club C.U.B.A. che invece non accettava la presenza di barche straniere. Quando partimmo quasi due anni dopo, il C.U.B.A. aveva predisposto alcune boe gratuite, anche per lunghi periodi, per le barche straniere in transito, e il club in cui stavamo noi, pur accogliendo le barche straniere, non permetteva più di viverci a bordo.
È consuetudine di tutti i club concedere un periodo di sosta gratuito “di cortesia”, che può variare da pochi giorni a periodi più lunghi. La regola è spesso flessibile e dipende dalle capacità contrattuali, vedi anche appoggi e amicizie, che si possono avere presso il Consiglio Direttivo, che sempre deve ratificare l’accettazione di una barca straniera in transito.
Gli impianti e le attrezzature sono molto diversi: dai club più semplici, in cui l’ormeggio è prevalentemente su boe, a quelli più lussuosi e sofisticati dotati di pontili fissi, piscine, ristoranti, palestre e perfino campi da golf. Tutti, però, hanno un’area attrezzata con griglie dove preparare l’asado 27 a cui nessun argentino può rinunciare!


 Pochi sono i club che dispongono di travel-lift per alare le barche a terra; di quelli che ne avevano di grandi dimensioni al momento della nostra visita menziono: il C.U.B.A. nella capital federal 34°32’18S – 058°27’08W; il Club San Isidro e la sede di San Fernando dello Yacht Club Argentino, entrambi sul Rio Lujan. Anche in questo caso, per poter usufruire del servizio di alaggio occorre il beneplacito del consiglio del club.28 Al navigante che arriva per la prima volta a Buenos Aires conviene recarsi direttamente al Puerto Norte percorrendo l’ampio Canale Norte, che nonostante il traffico di grandi navi, è il più facile.
Dopo aver superato le due dighe d’ingresso ed essere entrati nell’Antepuerto Norte, sulla sinistra troverà la sede centrale del prestigioso Yacht Club Argentino - Y.C.A. - in cui le barche a vela straniere hanno sempre diritto a una settimana di “cortesia” gratuita.
La sede del club è immediatamente riconoscibile per la presenza degli alberi delle numerose imbarcazioni ormeggiate e dell’imponente costruzione a torre, in stile Art déco, della club house.
L’ingresso al bacino è sbarrato da un ponte su barche: occorre chiamare il club - canali VHF 16/71 - per sollecitare un amarre 29 di cortesia, e attendere che il ponte sia fatto ruotare per liberare il passaggio.
Le barche in transito si ormeggeranno al centro del bacino su due gavitelli, uno di prua e l’altro di poppa. Gli amarres ai pontili sono riservati ai soci. Per scendere a terra è attivo tutte le 24 ore un servizio navetta che può essere richiesto chiamando la guardia con il VHF: lancia (pronunciare lanzia) por el (nome barca) por favor”.
L’Y.C.A. è il più antico club argentino, fondato a Mar del Plata nel lontano 1882.
In tutta l’area del club si respira un’atmosfera d’altri tempi: al tramonto e al sorgere del sole si svolge il rito dell’ammaina e dell’alza bandiera, e se di fronte al club transita una nave della Marina Militare argentina un piccolo cannone spara a salve!
L’interno del bell’edificio della club house è in perfetto stile old navy: boiseries in mogano, ottoni lucidati, poltrone e divani in cuoio capitonné, bellissimi modelli di yacht dei soci, folti tappeti e luci soffuse.
In quest’ambiente rarefatto si muovono discreti camerieri in impeccabili giacche bianche, cortesi verso l’anonimo ospite come se fosse uno dei soci più importanti! E dettaglio di non trascurabile importanza, vi è servita una raffinata cucina a prezzi competitivi rispetto a una media botega 30 del centro storico!
Dall’Y.C.A. è sufficiente percorrere poche centinaia di metri per trovarsi nel cuore di Buenos Aires, ed è anche molto semplice svolgere le pratiche d’ingresso. Sia gli uffici dell’immigrazione che la Prefectura sono raggiungibili a piedi, mentre per la dogana, che si trova nel quartiere della Boca, bisognerà prendere un taxi. Il club fornirà le indicazioni necessarie per trovare i diversi uffici.
Comodamente sistemato all’Y.C.A., il navigante potrà con tranquillità trovare tutte le informazioni su dove sarà opportuno e possibile fermarsi. Prendendo un treno alla stazione del Retiro gli sarà facile recarsi a San Fernando e a San Isidro, sul Río Lujan, dove si trova la maggior parte dei club, per visitarli, valutarli e prendere accordi.
Per andare dal Puerto Norte ai club del Río Lujan ci sono due possibilità: una breve e difficile, l’altra lunga e facile!
La via più breve è seguire la linea della costa utilizzando il Canale Costanera, con un percorso di circa dodici miglia. Il canale è segnalato, ma in modo poco chiaro, e le barche che pescano più di 1,80m possono transitarvi solo in alta marea. La prima volta sarebbe opportuno farsi accompagnare da un esperto o seguire un’altra barca che già conosce il cammino.
Molto più semplice, ma anche più lungo - tutto il tragitto è di circa trenta miglia - è navigare sul profondo e ben segnalato Canale Mitre, entrare nella foce di Rio Paraná, risalirlo per un breve tratto, quindi ridiscendere al Rio Lujan seguendo il Canale Vinculation.
Questa navigazione può benissimo essere fatta senza una guida esperta, e il tratto del canale Vinculation, che si snoda nella vegetazione del Delta, è molto bello.
Vicino all’Y.C.A. c’è un’altra possibilità d’ormeggio: lo Yacht Club Puerto Madero. Vi si accede dalla darsena Norte mediante uno stretto canale, chiuso da un ponte girevole che viene aperto su richiesta del club. Anche in questo caso bisogna chiamare il club (VHF Ch 16/71) per farsi aprire il ponte.
È più un marina che un club, e in questo senso è più semplice poiché non è necessario essere accettati, basta che vi sia posto. Di contro è più costoso dei club e generalmente non concede periodi gratuiti di “cortesia”.
Situato in una posizione ancora più centrale dell’Y.C.A., è perfetto per vivere appieno la città. Noi vi sostammo per più di un mese poiché, tramite un socio nostro amico, ottenemmo un amarre di cortesia: la cortesia consisteva nell’averci concesso l’ormeggio alla stessa tariffa dei soci.
A Buenos Aires è possibile trovare qualsiasi attrezzatura nautica in due catene di ship chandler, Baron e Costanera, e commissionare ogni tipo di lavoro: meccanica, carpenteria, vele, eccetera; il tutto a costi che nel periodo in cui vi sostammo erano molto convenienti. Da recenti informazioni pare però che questo non sia più vero, anche in virtù del cambio meno favorevole.


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