venerdì 22 luglio 2016

CAYMAN, SOLO UN PARADISO FISCALE?

Quando si dice Cayman, il pensiero corre subito ai paradisi fiscali, alle ambigue società “Off Shore”, ai conti miliardari; di sicuro tutto ciò è vero e la lucrosa attività finanziaria rappresenta la maggiore entrata del piccolo arcipelago.
Non intendo però parlare delle Isole Cayman sotto questo profilo, argomento su cui, tra l'altro non sono per nulla ferrato, bensì sotto quello della loro storia e della navigazione.
Inutile dire che le isole furono scoperte dall'immancabile Cristoforo Colombo che le avvistò, nell'aprile del 1503 (quarto e ultimo viaggio) senza però sbarcare ed esplorarle, in ogni caso le chiamò Tortugas, per via delle numerose testuggini marine che popolavano le loro acque, il nome venne poi mutato in Cayman, poiché se in mare vi erano tante tartarughe, la terra ferma era dominio incontrastato dei caimani.

Le tre isole restarono di fatto disabitate fino al 1661 quando furono colonizzate dai soldati di Oliver Cromwell che avevano appena conquistato la Jamaica sconfiggendo gli spagnoli e ponendo da questo momento in poi le isole stabilmente sotto il domino della Corona britannica.

La posizione baricentrica nel Carribe occidentale dell'arcipelago ne favori, già da prima della colonizzazione, l'uso come rifugio da parte di flotte piratesche e corsare; tra i primi a passarvi fu Sir Francis Drake, non mancarono corsari spagnoli, francesi e l'immancabile Morgan, spesso ritratto in effigie per le vie di George Town.

Per difendere il principale ridosso dell'isola maggiore, Gran Cayman, gli inglesi costruirono il forte St. George, attorno a cui si sviluppò l'insediamento dell'attuale città di George Town . Del forte ora resta solo un moncone di un diruto bastione da cui alcuni cannoni guardano minacciosamente l'antistante rada; non più popolata da vascelli e galeoni, bensì da imponenti navi da crociera, tra le quali s'aggira, a memoria di un passato che non è più, un falso galeone ora gremito d'allegri turisti.

Prima che le isole divenissero un “paradiso fiscale” l'economia delle Cayman fu principalmente basata sulla pesca e sul commercio per mare, con veloci golette costruite sulla Gran Cayman, le rotte raggiungevano i porti più disparati: da Bocas del Toro a Providencia a Sant André e alle isole della Bahia nell'Honduras. L'attuale popolazione dell'isola di Guanaja – la più orientale delle Isole della Bahia, - è per esempio, in gran parte costituita da gente proveniente dalle Cayman.
Sorge spontanea la domanda di come da marinai e pescatori gli abitanti delle Cayman si siano trasformati in raffinati finanzieri; al proposito circola una storia, senza evidenza storica, che racconta di come alla fine del millesettecento una flotta britannica fece naufragio sull'isola e di come tutti i membri dell'equipaggio furono salvati dalla popolazione, tra questi vi era anche un membro della casa reale. Così per riconoscenza le isole ottennero l'esenzione dal servizio militare e dal pagare le tasse alla Corona, e questo è un fatto storicamente accertato che favorì l'attuale vocazione finanziaria.
Nell'attuale realtà Gran Cayman ha perso tutti i connotati di borgo marinaresco e assunto la veste di una moderna città con palazzi rutilanti di vetri e lucenti acciai, sedi di banche d'affari.
Alla veste finanziaria se ne accosta anche una turistica, fatta di numerosi negozi Duty Free che vendono prevalentemente liquori, abiti griffati, orologi di lusso e diamanti, alla variegata clientela di migliaia di turisti che ogni giorno vengono vomitati dalle grandi navi da crociera, fino a sei contemporaneamente, ancorate in rada. Tra i turisti coloro che non sono interessati allo shopping selvaggio, sono indirizzati a visite guidate dei fondali corallini presenti anche nella rada di George Town o a scorazzanti escursioni su spruzzanti moto d'acqua che seguono, come docili paperottole, l'aitante guida di colore!


Con tutto questo sembrerebbe che una visita a queste isole da parte di un avventuroso diportista che incroci nelle agitate acque del West Carribe, sia assolutamente da sconsigliare; in realtà non è così e Gran Cayman è visitata ogni stagione da diverse imbarcazioni a vela.
Le isole sono, infatti, situate in una posizione strategica per diverse rotte: distano 140 miglia da Cuba (Cayo Largo) - 210 dalla Jamaica (Montego Bay) – 300 dalle Isole della Bahia (Guanaja) – 450 dalla foce del Rio Dulce in Guatemala, 350 dalla preziosa isola di Providencia e 500 da Panama.
A dispetto di quanto si possa credere la sosta risulta meno costosa rispetto a diverse altre destinazioni limitrofe apparentemente più economiche, infatti le pratiche d'ingresso ( le clarence) sono completamente gratuite, come pure l'ormeggio a una delle boe (sette in totale), guai dare ancora, è assolutamente vietato e farlo può costare una multa di diverse migliaia di dollari!

Anche a terra, dal punto di vista economico, occorre stare molto attenti a cosa si fa, sebbene una visita al grande supermercato Kirk, pieno di ogni ben di dio, nonostante i costi stratosferici, sia gratificante, in particolare provenendo da Cuba!
La rada di George Town offre un buon ridosso dai venti settentrionali, rimane sicura, ma molto scomoda con quelli compresi tra Est e Sud Est, e assolutamente intenibile con i venti meridionali; tutt'altro che infrequenti al cambio tra stagione invernale ed estiva.
Nel 2012, fummo sorpresi a George Town, da una prematura tempesta tropicale; il Port Security, ci intimò di lasciare l'ormeggio e passammo una notte intera alla cappa a ridosso della costa Ovest sopportando piogge torrenziali e forti venti fino a che la mattina dopo ci fu indicata una boa di un Diving dove rimanemmo per tre giorni attendendo che la buriana terminasse e ci dessero il permesso di rientrare in porto.

Al nostro ritorno il porto aveva un aspetto desolante, la spiaggia su cui sbracavamo, normalmente gremita da piccole imbarcazioni, era deserta e anche ridotta in dimensioni!
L'isola di Gran Cayman dispone di un buon ridosso dai venti meridionali nella grande laguna che si apre sulla costa settentrionale e al cui interno si trovano diversi Marina, purtroppo l'accesso, e tutta la laguna, hanno fondali molto bassi e sono praticabili solo da imbarcazioni a vela con deriva mobile, catamarani e barche a motore. Tuttavia nel caso si preannuncino uragani, molte barche lasciano Gran Cayman per rifugiarsi nella meglio protetta baia di Cienfuegos a Cuba.