venerdì 12 agosto 2011

Guatemala, il paese dei Maya

Rotta sul Rio Dulce

Nave di Topolino a Gran Cayman
Cinquecento miglia separano Gran Cayman dalle coste del Guatemala, quattro giorni di navigazione per prepararsi ad un altro forte salto d'ambiente: da un mondo artificiale, dedito al più sfrenato consumismo, fatto di banche e di negozi griffati con commessi in continua attesa delle navi da crociera che giornalmente vomitano, sui moli di Giorge Town, migliaia di turisti affamati, di gioielli, orologi, alcolici Duty – free. Verso un mondo che affonda le sue radici in un remoto passato e che, purtroppo è offuscato dalla fama d'essere tra i Paesi più insicuri del Centro America.
 

Rio Dulce
Rio Dulce

L'arrivo in una terra sconosciuta, dopo diversi giorni di perfetta solitudine in alto mare, è sempre carico d'ansie ed aspettative, non solo vi sono le preoccupazioni per l'atterraggio, in questo caso la foce del Rio Dulce, ma anche quelle di doversi rapportare e districare in un ambiente ignoto.
Riguardo alla prima preoccupazione la superammo con una serie di “balzi da canguro” per superare la barra del fiume, in quel momento più bassa del solito!
Il Rio si snoda in una serie di meandri tra spettacolari dirupi ricoperti da una lussureggiante foresta pluviale, per sfociare nel “el Golfete”, sorta di piccolo lago che precede il più vasto bacino del Lago Izabel.
La porta del mondo dei Maya, è ora costellata da una serie di piccoli Marina, che sono sorti come funghi per offrire riparo alle numerose barche che trovano sul rio Dulce il più sicuro rifugio della regione nel periodo degli uragani.
Tutto un mondo popolato da una fauna prevalentemente anglofona, ma principalmente Yankee, approdati in un luogo economico e vicino a casa, dove spesso finiranno i loro giorni.
Alcuni Marina sono, infatti, una specie di cimitero degli elefanti: barche saldamente ormeggiate a vecchi pontili di legno, molto vicine ad un pub dove trascorrere interminabili giornate a bere birra, con il vecchio “stetson” in testa e gli immancabili stivaletti alla texana, nonostante il caldo torrido.


Ponte sospeso nella giungla
Il Jonathan, al suo posto nel Marina Tijax
Bucato su "el Golfete"

Ma dove sono i fieri discendenti del popolo Maya che qui siamo venuti a cercare?
Per averne un assaggio non è necessario andare lontano, nel cortile di Bruno's Marina, Maria ha una tienda di articoli artigianali che porta direttamente dal suo paese d'origine sulle rive del lago Atitlan, ed è proprio li, a più di trecento chilometri di distanza, che bisogna recarsi per incontrare finalmente quello che resta di vivo dell'antica cultura dei Maya.
Maria
Nei villaggi che s'annidano sulle pendici di questo grande lago vulcanico posto su un altopiano a più di 1500 metri d'altezza, le popolazioni locali vivono ancora indossando i loro costumi tradizionali, diversi per ogni villaggio, parlano le loro lingue che spesso sono incomprensibili per gli abitanti del paese della valle accanto, tessono con metodi antichi, commerciano da villaggio in villaggio spostandosi sull'acqua, anche perché alcuni non sono ancora oggi collegati da strade.
Certo il turismo, ha colpito anche qui, ed ora i mercati sono in gran parte volti a soddisfare i desideri d'esotico e di colore locale dei numerosi turisti che arrivano da tutte le parti del mondo, ma non è difficile verde anche le zone di mercato tutt'ora destinate a soddisfare le semplici esigenze della popolazione locale.

Scene al mercato
Vulcano Atitlan
Bus guatemalteco
 
Un discorso a parte merita il tema della sicurezza in Guatemala.
Come al solito il lupo è meno cattivo di come venga comunemente dipinto, con questo non intendo dire che sia un problema da sottovalutare, è reale e di un evidenza lampante.
Durante il nostro soggiorno leggemmo sulla stampa locale di alcuni crimini di incredibile ferocia ed ampiezza.
Nella zona dei Marina su “el Golfete”, incrocia, giorno e notte, una lancia con a bordo alcuni uomini della polizia armati come per un'operazione di guerra.
A Guatemala City avemmo la precisa sensazione che il girare da soli in molti luoghi non fosse assolutamente consigliabile.
La gran parte dei crimini in Guatemala è, però dovuta al passaggio sul territorio della droga diretta in Messico, rimanendo estranei si può vivere relativamente tranquilli, tuttavia esiste sempre il rischio della micro criminalità che sempre prospera ai margini del mondo del narcotraffico.



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3 commenti:

  1. Rimango sempre colpito dalle vostre visite nei luoghi insoliti (secondo me) per "normali" navigatori. Complimenti, è una grande soddisfazione visitare la terra dei Maya.

    The dreamer

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  2. Sono luoghi solo insoliti se rapportati al normale flusso dei naviganti che segue sempre le rotte più conosciute e "glamour".
    Il Rio Dulce, ad esempio, è molto frequentato da barche nord-americane (statunitensi e canadesi), per loro è una meta facile, vicinae economica.
    In ogni caso uscire dalle rotte più battute significa fare incontri diversi, rapportarsi con realtà nuove, è certamente più stimolante!
    P.S.
    Cosa è successo al Forum?

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  3. Sinceramente anche a me piacerebbe uscire fuori dalle rotte e i luoghi che tradizionalmente seguono i naviganti.

    Riguardo al Forum, non ero presente, ero in barca e non so, probabilmente c'è stato un aggiornamento del provider e come al solito succedono disguidi.

    The dreamer

    (Non mi accetta più il mio profilo)
    Mi hanno detto però che è rientrata subito nella normalità.

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