giovedì 2 agosto 2012

Ricordando l'Uruguay e uno spunto per alcune considerazioni sulla sicurezza.





Potrebbe sembrare un poco fuori tempo scrivere oggi dell'Uruguay, sono, infatti,  passati ormai tre anni da quando abbiamo lasciato questo paese. 
Il video inserito nel post (video che ho montato due anni fa!) vuole da un lato essere un omaggio a un paese che abbiamo molto amato, ma anche lo spunto per alcune riflessioni. 
Da due anni ormai siamo in Centro America; si tratta sempre di paesi di lingua latina, ed anche se Che Guevara (e prima di lui Simon Bolivar) diceva che tutti i popoli dell'America del Sud che parlano spagnolo sono fratelli, in realtà sono molto differenti tra di loro, ed in America centrale non si vive come più a sud.
In particolare mi voglio riferire al senso di sicurezza, elemento che negli ultimi tempi è divenuto sempre più pressante tra i girovaghi del mare ed i viaggiatori in generale.
Paradossalmente è stato proprio in Uruguay dove abbiamo subito l'unico assalto dei nostri otto anni di viaggio, e sempre in Uruguay, a Piriapolis, ci hanno rubato una delle nostre due biciclette identiche (naturalmente era la mia!). 
Nonostante ciò in Uruguay non siamo mai stati particolarmente attenti al problema della sicurezza, ci sentivamo sempre tranquilli, anche dopo questi due eventi.
La stessa cosa invece non è accaduta in Guatemala e soprattutto in Honduras dove ci troviamo ora, in questi due pur bellissimi paesi, siamo sempre costretti a stare molto attenti a come ci muoviamo, sia a terra che per mare. 
A Buenos Aires ed a Montevideo vi sono quartieri quasi altrettanto pericolosi che a Guatemala City piuttosto che a San Pedro Sula in Honduras (anche se quest’ultima è considerata la città più pericolosa del mondo), ma la sensazione di sicurezza che abbiamo avuto è stata senza ombra di dubbio molto differente.
Questa differenza di percezione credo sia probabilmente  dovuta ad un problema di civiltà; non voglio con ciò dire che i paesi del Centro America siano meno civili ma piuttosto che la civiltà dei paesi del Rio de la Plata, Uruguay ed Argentina, è di sicuro più vicina alla nostra. 
La “sensazione” di sicurezza era maggiore perché ci trovavamo a rapportarci con persone che in sostanza sono molto più simili a noi, cosa che invece non accade nei paesi del Centro America.
Un discorso a parte può essere fatto per Cuba, che però non è Centro America, ma Nord America, sebbene vi parlino spagnolo;  nell’accogliente Cuba, ci siamo sentiti sempre perfettamente al sicuro, a volte anche più che in Italia!
Il video sull'Uruguay da poche informazioni sul mare e sulla navigazione anche perché l'Uruguay, nonostante sia bagnato dal Rio de la Plata e dall’oceano Atlantico è un paese prevalentemente agricolo e pertanto mi sono soffermato principalmente su questo aspetto. 
Dei porti del Rio de la Plata e dell'Uruguay, ho scritto  più diffusamente del mio ultimo libro: “Il Portolano raccontato  - in fuga da Buenos Aires Trinidad”

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